MASSA - Ancora in corso le indagini per chiarire le ragioni della folle fuga del 48enne lombardo inseguito dai Carabinieri sul lungomare della Versilia martedì notte. L'ipotesi che la moto fosse priva di revisione

Rimane un alone di mistero intorno alle ragioni per cui Eugenio Frasca, ristoratore di 48 anni, abbia deciso di non fermarsi all’alt dei Carabinieri e abbia iniziato la sua folle corsa verso la morte, intorno alle quattro e trenta di mercoledì 13 agosto.
Padre di una bambina di dieci anni, ex paracadutista , gestore di un ristorante affermato che gestiva con i fratelli e la madre, originaria di Carrara. Appassionato di moto, la notte dell’incidente era sceso fino in Versilia, ma un destino beffardo lo ha strappato alla vita proprio nella provincia apuana alla quale era molto legato.
L’inseguimento è partito da Forte dei Marmi: di fronte all’alt intimato dalla pattuglia dei carabinieri, il 48enne ha proseguito dritto ed è scappato sul lungomare verso Marina di Massa.
La pattuglia si è messa all’inseguimento del mezzo ma, in prossimità della rotonda situata di fronte a Piazza Bad Kissingen, il motociclista ha perso il controllo, schiantandosi contro dei pali. Nonostante le manovre di rianimazione avviate subito dai Carabinieri, per l’uomo, in arresto cardiaco, non c’è stato nulla da fare.
Secondo quanto finora emerso, non aveva alcun motivo di evitare il posto di controllo, a parte l’ipotesi che la moto, di grossa cilindrata, fosse sprovvista di revisione. Sull’incidente sono in corso accertamenti da parte della Polstrada, intervenuta sul posto per i rilievi.
La salma adesso è a disposizione della procura di Massa Carrara per gli accertamenti medico legali, tra cui verosimilmente l’incarico dell’autopsia.