Leonardo Pistoia agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico

Leonardo Pistoia agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico

Federico Conti

di Federico Conti

Esce dal carcere di Lucca il 20enne di Torre del Lago arrestato lunedì a Porcari con l'accusa di aver picchiato, minacciato di morte e segretato in casa per ore il fidanzato, liberato grazie all'arrivo dei Carabinieri. La decisione del Gip dopo l'udienza di convalida

Si trova agli arresti domiciliari Leonardo Pistoia e nel giro di poche ore sarà applicato il braccialetto elettronico. Questo il provvedimento deciso dal gip di Lucca Alessandro Dal Torrione a poche ore dall’udienza di convalida eseguita in carcere a Lucca a carico del 20enne di Torre del Lago, arrestato dai Carabinieri lunedì pomeriggio a Porcari dove, secondo l’accusa, aveva picchiato e tenuto segregato per ore in casa il compagno minacciandolo ripetutamente di morte con un coltello alla gola. Il giovane – difeso dagli avvocati Gabriele Parrini ed Enrico Marzaduri – ha dunque lasciato la casa circondariale dopo un lungo colloquio di quattro ore con gli inquirenti nel corso del quale ha reso dichiarazioni spontanee e fornito la propria versione dei fatti negando tutte le (pesantissime) accuse rivolte dall’ormai ex fidanzato, un 33enne residente proprio a Porcari. I reati contestati sono sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

Leonardo Pistoia, 21 anni il prossimo settembre, fino ad oggi incensurato, è tornato dunque nella sua abitazione di Torre del Lago. Un paese sconvolto dall’arresto dal ragazzo, da quasi un mese al centro delle cronache come promotore delle “camminate” per la legalità per contrastare lo spaccio di droga. Poi, due settimane fa, una presunta aggressione con una ferita al volto sulla quale i Carabinieri adesso stanno facendo luce per valutare legami con le violenze denunciate dal fidanzato.

Pur giovanissimo, Pistoia negli anni scorsi aveva frequentato tre partiti di area centrodestra, era stato segretario della Lega Giovani di Viareggio e Camaiore e si era fatto promotore attraverso di alcune associazioni di diverse iniziative sostenute dalla Prefettura e dalla Questura di Lucca per la lotta all’uso di sostanze tra i giovani.