Viareggio - Il giorno prima del suo ritrovamento, senza vita, in piazza Motroni, a Maria Rita Morrone era stato assegnato un amministratore di sostegno. Mercoledì l'esame autoptico. Intanto il presidente della Zonale Murzi va al Pronto Soccorso per portare solidarietà ai medici

C’è attesa per l’esito dell’autopsia di , l’ex insegnante trovata cadavere su una panchina in piazza Motroni a Viareggio alla vigilia di Ferragosto. Sì perché solo quando il referto del medico legale Lugi Papi avrà chiarito le cause del decesso, sarà possibile valutare eventuali responsabilità o omissioni. La 65enne originaria di Cosenza, aveva problemi di salute e viveva da tempo in auto col marito nel quartiere di Campo D’Aviazione in condizioni che avrebbero peggiorato la sua patologia. Secondo quanto emerso finora i due avrebbero rifiutato le soluzioni abitative proposte dai Servizi Sociali del Comune di Viareggio e anche le terapie mediche dei sanitari. Il giorno antecedente il decesso alla signora Maria sarebbe stato assegnato un amministratore di sostegno. E per fare chiarezza su questa delicatissima vicenda la Procura di Lucca ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di due sanitari dell’ospedale Versilia, una dottoressa della Medicina d’Urgenza e una della dermatologia. Domenica il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi, in qualità di presidente della Conferenza Zonale dei Sindaci si è recato al Pronto soccorso dell’ospedale per solidarietà al direttore Giuseppe Pepe e a tutto il suo staff. Senza entrare nel merito del caso specifico Murzi, ha ringraziato i medici, sottolineando che “Il Pronto soccorso non deve diventare il collo di un imbuto in cui finiscono tutti i problemi”. Nell’incassare la solidarietà del presidente della zonale, Pepe ha sottolineato come le attività del Pronto soccorso sono “intralciate e rallentate da una crescente attività sempre più sociale e burocratica” e dalla richiesta di “assistenza non urgente” che rappresenta ormai il 70% dei casi. “Il problema centrale, ha concluso il direttore, è l’appropriatezza dei casi”.