BORGO A MOZZANO - Presentati nello stabilimento di Diecimo i risultati nazionali sull'uso dei fondi europei nel settore della carta e del cartone dello studio Nomisma promosso da Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a Base Cellulosica). Il ministro ha sottolineato come "sia necessario dare all’industria energivora quell’aiuto che le consenta di stare sul mercato"
Il PNRR nel settore della carta. Lo stato dell’arte non poteva che essere analizzato nel cuore del cartario: il distretto di Lucca. E così, allo stabilimento Lucart di Diecimo, nel Comune di Borgo a Mozzano, è arrivato il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR, Tommaso Foti. La scelta non è stata casuale: questo impianto – che il ministro ha visitato in lungo e in largo – è un esempio concreto di come le risorse del PNRR si stiano traducendo in progetti industriali – realizzati nel rispetto delle scadenze dei fondi europei – che rafforzano la filiera e puntano su innovazione e sostenibilità, in particolare per quanto riguarda gli imballaggi compositi a base carta, come i cartoni per bevande.
Dalla presentazione dello studio Nomisma, promosso da Comieco, emerge come nella filiera della carta e del cartone sono stati 48 i progetti “Faro” finanziati dalle risorse del PNRR, con il 90% delle risorse disponibili allocate: 94 milioni di euro su 105, che insieme agli investimenti privati portano il valore complessivo a circa 283 milioni di euro. Cantieri aperti, impianti ammodernati, nuove tecnologie.
Ma nonostante le buone notizie legate ai fondi europei e all’aumento del riciclaggio, il settore ha il freno a mano tirato, a causa del costo dell’energia, come ha sottolineato il ministro.
