GINNASTICA RITMICA - A Folgaria, siamo in provincia di Trento, un evento di pura magia sportiva, trasformatosi nel cuore pulsante della ginnastica ritmica italiana. Tra musiche, nastri che danzavano nell’aria e applausi scroscianti, è stato un nome su tutti a far battere più forte i cuori del pubblico: Albachiara Lucca.

A un solo mese dallo storico risultato della vittoria del Campionato di Serie A2 e relativa promozione in A1, la squadra lucchese ha scritto un’altra pagina memorabile, firmando un’impresa che resterà nella storia della disciplina: due titoli nazionali in un colpo solo: nella categoria Insieme Giovanile e Insieme Open. Il primo oro porta la firma di: Alice Ricci, Lisa Berchiolli, Sofia Giampaoli, Eleonora De Paolis, Raffaella Donati e Giada Ciucci che hanno emozionato il pubblico con una performance perfetta e travolgente. Un’ esplosione di grazia, tecnica e passione che ha letteralmente incantato la giuria, grazie a una coreografia con 5 nastri, che sulle note di “Espresso Macchiato” di Tommy Cash e “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte ha coinvolto tutto il Palafolgaria. Poi è stato il turno delle veterane dell’Insieme Open: Alessia Rigato, Giulia Giusti, Alyssa Tontini, Angelica Damiani, Lisa Ramacciotti, Carlotta De Domenico e Stella Milani che con la loro forza, eleganza e una presenza scenica da vere campionesse, hanno replicato l’impresa. La loro esibizione è stata un concentrato di energia, emozione e perfezione: una dichiarazione d’intenti che ha messo tutti d’accordo. Il risultato? Una doppietta d’oro che consacra Albachiara tra le grandi d’Italia. Un successo costruito giorno dopo giorno, con fatica, sudore e una passione che arde negli occhi di ogni ginnasta, ma anche grazie al lavoro silenzioso e instancabile dello staff tecnico, che ha saputo guidare queste ragazze con competenza e cuore. Un grazie quindi ad Elisa e Margherita Quilici, Jessica Martinelli e Agnese Rugani, uno staff giovane ma con tanti anni di esperienza su queste pedane. E se oggi il nome di Albachiara riecheggia ancora una volta sul tetto d’Italia, è perché dietro ogni medaglia c’è un progetto solido, un’identità forte e una voglia infinita di continuare a scrivere la storia.