Viareggio - Il Pubblico Ministero Mariotti ha aperto un fascicolo in merito alla morte di Maria Teresa Morrone, la donna trovata morta su una panchina giovedì mattina. Due dottoresse iscritte nel registro degli indagati, martedì è stata disposta l'autopsia.

La Procura di Lucca ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di due sanitari dell’ospedale Versilia in merito alla morte, nella notte tra mercoledì e giovedì, di Maria Rita Morrone, la donna trovata cadavere su di una panchina di piazza Motroni dove abitava da tempo, insieme al marito, all’interno di una vecchia auto parcheggiata a bordo strada.
A darne notizia è l’avvocato Carboni, incaricato dal coniuge Mario Ferretti di assisterlo nel procedimento colto a fare chiarezza sulle cause che hanno portato al decesso della sessantenne, gravata da un quadro clinico complicato e se questa possa essere dovuta in qualche modo a negligenza da parte dei sanitari che l’hanno avuta in carico nelle ultime ore.
Il Pubblico Ministero Mariotti ha anche disposto l’analisi di tutte le cartelle cliniche e di tutti gli accessi a strutture sanitarie effettuati dalla signora Morrone nel corso del tempo.
Tutti elementi considerati come un atto dovuto da parte della Procura che ha quindi incaricato il medico legale Lugi Papi dell’autopsia che verrà eseguita nella giornata di martedì.
Al momento, nel registro degli indagati, figurano due dottoresse, una del pronto soccorso e una del reparto di dermatologia.
Dal canto suo l’Asl, nell’immediatezza del decesso, aveva inviato una nota dove specificava che la coppia aveva più volte rifiutato l’inserimento in strutture e che – citiamo testualmente – “le condizioni sanitarie non erano tali da richiedere degli interventi di tipo ospedaliero, né vi erano presupposti per procedere a trattamenti sanitari obbligatori.”