Indotto a rischio per la crisi del Chelini

Indotto a rischio per la crisi del Chelini

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

CAPANNORI - La decisione dell’azienda di Segromigno che ha messo in cassa integrazione i 14 dipendenti, potrebbe avere ripercussioni importanti per altri 150 lavoratori impiegati nell’indotto.

Cassa integrazione per i quattordici dipendenti del calzaturificio Olando Chelini di Segromigno, ma la situazione potrebbe aggravarsi con ripercussioni su tutto l’indotto. E’ quanto emerso nel corso di un incontro che si è tenuto oggi in Provincia tra la proprietà dell’azienda Chelini, gli assessori provinciali Francesco Bambini e Mario Regoli e le rappresentanze sindacali. L’azienda, nonostante un positivo andamento produttivo, si è trovata in grave difficoltà a causa della riduzione degli affidamenti da parte degli istituti di credito. La conseguenza immediata è stata una sospensione dell’attività lavorativa e la cassa integrazione per i quattordici dipendenti. “Faremo una verifica del sistema bancario, per capire quali siano gli spazi di manovra – hanno detto gli assessori provinciali”. Anche perchè la preoccupazione emersa dall’incontro riguarda però non solo i dipendenti, ma anche i circa 150 lavoratori impiegati nell’indotto, le cui aziende si trovano per il 90% in provincia di Lucca, per la rimanente parte, invece, in provincia di Pisa.