Vivere con l’incubo dell’elicottero

Vivere con l’incubo dell’elicottero

Egidio Conca

di Egidio Conca

LUCCA - Aprire la finestra di camera e trovarsi di fronte una piazzola per l’atterraggio degli elicotteri. E’ quanto accade alla famiglia Casentini, a San Filippo.

Accanto alla loro casa, edificata nell’Ottocento, è stato realizzato il nuovo ospedale e, soprattutto, la superficie di decollo e atterraggio per l’elisoccorso, a soli 38 metri dall’abitazione. Nell’unico collaudo dell’elisuperficie finora organizzato, l’arrivo dell’elicottero ha provocato un mezzo finimondo: sono volate via le tegole del tetto, la cuccia del cane, i panni stesi e alcune piante sono state abbattute dallo spostamento d’aria. Da allora la famiglia convive con l’incubo del ritorno dell’elicottero che però, dopo il collaudo, non si è più fatto vedere. Il direttore della Asl 2 Antonio D’Urso ha detto che l’elisuperficie non verrà attivata subito con l’apertura del San Luca ma in seguito dovrà comunque essere resa funzionante. Ma la famiglia Casentini non si arrende e si è rivolta ad un legale.
E non c’è solo l’elicottero. Immediatamente sotto casa è stata realizzata anche una vasca volano per la raccolta delle acque in caso di piogge abbondanti. Una specie di palude, anche questa sotto le finestre. Per questa famiglia, l’arrivo del nuovo ospedale non è stata una festa.