Il giorno del giudizio: cori, striscioni e lacrime

Il giorno del giudizio: cori, striscioni e lacrime

Redazione

di Redazione

LUCCA - Per Viareggio è stato il giorno più lungo. Tanta ansia e apprensione, vissuta comunque sempre con serenità, fuori e dentro il Polo Fieristico di Sorbano che ha ospitato l'ultimo atto del processo sulla strage. Dall'arrivo dei familiari fino alla lettura della sentenza.

 

Nonostante la pioggia e il freddo, in tanti hanno risposto all’appello dei parenti delle vittime partendo in pullman da Viareggio da Largo Risorgimento. Un breve corteo con striscioni ha raggiunto l’atrio del Tribunale intorno alle nove e mezza. Qualche tono sopra le righe soltanto da un gruppo di ultras viareggini, con cori e offese verso l’imputato Mauro Moretti, ma solo per qualche istante. Tanta politica, i sindaci di Viareggio e Lucca, la Provincia e la Regione. La rete dei comitati con rappresentanti arrivati da varie parti d’Italia.

Alle dieci, come da programma, l’udienza. Una seduta lampo: appena il tempo di fare l’appello e subito il rinvio alle 15 per la sentenza, pronunciata senza ritardi. A seguire la giornata decine e decine di giornalisti e telecamere, per la prima volta ammesse in aula.

Nelle prossime ore è attesa un conferenza stampa da parte del Mondo che Vorrei. Chi non parla per il momento è Ferrovie. La sentenza sarà commentata solo dopo la pubblicazione delle motivazioni, entro 90 giorni.