Lucchese allo sbando; Grassini lascia, ultimo tentativo di Moriconi

Lucchese allo sbando; Grassini lascia, ultimo tentativo di Moriconi

Redazione

di Redazione

CALCIO - La mezzanotte di venerdì è passata senza che nessuno abbia ripianato il debito da 400mila euro della Lucchese. Così è stato fatto il penultimo passo verso il baratro. L'ultimo scade martedì il 10 luglio.

Se entro quella data non saranno trovati i soldi per coprire il deficit e non saranno pagati gli stipendi, l’addio al calcio professionistico per la gloriosa Pantera sarà una realtà.

Gli ultimi giorni però non sono stati drammatici, bensì al limite dell’incredibile. Il presidente Grassini si è improvvisamente defilato, senza alcuna spiegazione ufficiale. Pare che abbia denunciato per minacce alcuni tifosi della Lucchese e che abbia detto al socio di minoranza, Arnaldo Moriconi, di non avere più intenzione di tirare fuori soldi per la Lucchese.

Moriconi allora nella notte di venerdì avrebbe fatto il tentativo di ricostruire una nuova compagno sociale con imprenditori fiorentini, tentativo che non si sa bene che esito abbia avuto.

Al momento quindi è sicuro che alla Lucchese, oltre ai 4 punti già comminati, sarà affibbiata una nuova penalità, da 2 a 10 punti. Sempre se dovesse partecipare al campionato di serie C. Il verdetto finale è rimandato di qualche giorno.

Sulla vicenda sono intervenuti il sindaco Tambellini e l’assessore Ragghianti, appellandosi alla proprietà perchè onori gli impegni, “perché – hanno scritto – la responsabilità per la scomparsa di un simbolo e di un patrimonio storico della città intera sarebbe gravissima”.