Omicidio stradale, nella legge c’è la scappatoia per dimezzare la pena

Omicidio stradale, nella legge c’è la scappatoia per dimezzare la pena

Redazione

di Redazione

LUCCA - Attenzione, perchè la nuova normativa sull'omicidio stradale rischia di diventare un pasticcio all'italiana: una legge che contiene già in sè i germi per essere inefficace o difficilmente applicabile. E' emerso dal convegno promosso a Palazzo Ducale.

Attenzione, perchè la nuova normativa sull’omicidio stradale rischia di diventare un pasticcio all’italiana: una legge che contiene già in sè i germi per essere inefficace o difficilmente applicabile.

E’ emerso dal convegno promosso dalla Procura, dalla Prefettura e dall’Ordine degli avvocati di Lucca e che ha visto gremita la sala Ademollo di Palazzo Ducale.

La nuova legge, approvata lo scorso anno, mira ad impedire sconti di pena ai responsabili delle morti sulla strada, con condanne che variano da 2 a 7 anni ma che possono raggiungere i 12 anni se il guidatore è in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di alcol.

Ma il giudice del tribunale di Roma Costantino De Robbio è il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, hanno messo in luce contraddizione e paradossi delle nuove regole. In particolare, nella legge si dice che la pena può essere addirittura dimezzata se il fatto è avvenuto non per esclusiva responsabilità del conducente. Per il procuratore Creazzo questo apre la portà ad infinite possibilità di opposizione da parte dell’imputato, che può chiamare in causa le buche sulla strada, un cordolo fatto male o cose simili. Anche perchè, ha detto Creazzo, le legge non stabilisce percentuali di responsabilità: quindi, anche se si è responsabili al 99% basta dimostrare che per l’1% l’incidente non dipende dal conducente per accedere alla possibilità del dimezzamento della pena.