Carabinieri liberano Maggiano da banda di spacciatori violenti

Carabinieri liberano Maggiano da banda di spacciatori violenti

Redazione

di Redazione

LUCCA - Si tratta di un gruppo di marocchini che dopo aver consuistato la piazza di spaccio con metodi violenti, intimidivano con minacce e pretendevano di essere avvisati se ariivavano i carabinieri

I Carabinieri di Lucca, in collaborazione con quelli di Termini Imerese (Palermo), località dove uno degli indagati si era nel frattempo trasferito, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Lucca per 3 cittadini marocchini: con loro altri due uomini sono indagati poiche’ tutti ritenuti responsabili a vario titolo di numerose cessioni di cocaina, avvenute a Lucca, a favore di innumerevoli clienti. Teatro dell’attività un bar di Maggiano (Lucca).
L’indagine dei Carabinieri è stata avviata nel 2019 epoca del primo fermo assieme ad alcuni connazionali di uno degli arrestati, marocchino di 25 anni, finito in manette in flagranza anche una seconda volta a gennaio 2020: lo spacciatore aspettava i clienti seduto ai tavolini dell’esercizio e saliva con loro in auto per perfezionare lo scambio.
Nel corso dell’attività i militari hanno scoperto, nello stesso posto, un secondo gruppo di marocchini dediti allo spaccio ma con un diverso modus operandi. In questo caso era un 31 maghrebino anche lui fra gli arrestati di oggi, che incontrava i tossici: i clienti gli lasciavano sul tavolino del bar un pacchetto di sigarette con i soldi e lui sostituiva il denaro con la dose richiesta.
Il conflitto tra le due opposte fazioni che si contendevano la piazza di spaccio era sfociato poi in una violenta rissa con tanto di lancio di sedie e di bottiglie che aveva coinvolto anche gli altri tre soggetti coinvolti, tutti marocchini, due di 35 anni e uno di 29. La serata finì con un ricoverato e una macchina bruciata nella notte con la conseguente dipartita verso la sicilia di uno dei due gruppi.
Un volta avuto il sopravvento sui rivali, la capacità intimidatrice della banda rimasta si era evidenziata con ancora maggiore forza, all’indirizzo dei proprietari del bar e dei suoi clienti che alla fine si sono rivolti ai carabinieri. Gli spacciatori pretendevano infatti di potersi muovere liberamente nel bar, di consumare senza pagare ed essere avvisati di ogni iniziativa delle forze dell’ordine relativa alla loro attività di spaccio. Pretendevano inoltre che nessuna ripresa del sistema di video sorveglianza.