25 anni dopo l’alluvione, una mostra diffusa ricorda la tragedia e la ricostruzione

25 anni dopo l’alluvione, una mostra diffusa ricorda la tragedia e la ricostruzione

Redazione

di Redazione

Un messaggio forte e chiaro al mondo della politica: ci vogliono più investimenti per combattere il dissesto idrogeologico. Un messaggio che è racchiuso nella mostra presentata a Firenze per commemorare i 25 anni dalla terribile alluvione che, nei territori della Garfagnana e della Versilia, causò 14 morti.

Un messaggio forte e chiaro al mondo della politica: ci vogliono più investimenti per combattere il dissesto idrogeologico. Un messaggio che è racchiuso nella mostra presentata a Firenze per commemorare i 25 anni dalla terribile alluvione che, nei territori della Garfagnana e della Versilia, causò 13 morti. L’esposizione, diffusa, tra Forte dei Marmi a partire dall.8 giugno, Stazzema e Seravezza, dal 18 e Pietrasanta, dal 19, racconta La tragedia di un territorio che ha saputo essere anche esempio di ricostruzione.

La mattina del  19 giugno 1996 il cielo era terso e nessuno si sarebbe aspettato quello che sarebbe successo di lì a poco:  una rapidissima evoluzione meteorologica che  portò a straordinarie precipitazioni (con punte di oltre 150 mm in un’ora ) che causarono svariati smottamenti e fecero ingrossare a dismisura i corsi d’acqua. Fu tempo di devastazione, paura dell’abbandono e poi speranza di rinascita e ricostruzione. In poche ore, in questi territori, caddero 475 millimetri d’acqua. Quattordici vittime, centinaia le persone evacuate, 3.500 famiglie coinvolte, oltre 4.000 abitazioni danneggiate e un paese, quello di Cardoso, interamente distrutto. Un quarto di secolo dopo si ricorda un disastro senza precedenti e al contempo la risposta che seppe dare un popolo volenteroso e tenace.