Irene Cervelli non è più in prognosi riservata ma rimane in stato di coma

Irene Cervelli non è più in prognosi riservata ma rimane in stato di coma

Redazione

di Redazione

CAPANNORI - La famiglia Cervelli aggiorna tramite il proprio legale, Giovanni Mandoli, sulle condizioni di salute di Irene, la donna di 41 anni di Capannori, colpita da ictus riconducibile alla prima dose del vaccino Astrazeneca cui si era sottoposta nel corso di un Open Day.

Ecco il testo integrale della nota inviata dall’avvocato della famiglia Cervelli:

“La Famiglia Cervelli, mio tramite, rilascia questo ultimo comunicato stampa al fine di divulgare aggiornamenti sullo stato di salute di Irene. La prognosi relativa a quest’ultima non è più riservata. Difatti Irene versa in uno stato di coma e non risulta più soggetta a sedazione. Respira autonomamente, quindi non più con l’ausilio di un respiratore, ed i propri parametri vitali risultano stabili.
Dopo una breve degenza in terapia intensiva Irene sarà trasferita in una struttura di riabilitazione neurologica e sottoposta ad apposita terapia medica volta a sollecitarne il risveglio. I miglioramenti derivanti dall’uscita dallo stato di coma sono imprevedibili, possono essere più o meno veloci e dipendono dalla gravità del danno encefalico che ha provocato, in origine, lo stato comatoso.
Di conseguenza prima di assistere ad eventuali progressi nella paziente trascorreranno alcune settimane se non addirittura mesi. Pertanto la famiglia chiede espressamente di allentare la pressione mediatica che si è creata involontariamente sulla stessa nelle ultime settimane, rispettando la loro privacy in questo periodo così delicato che dovrà essere affrontato.
La famiglia inoltre ci tiene a ringraziare nuovamente tutto il personale del reparto di rianimazione neurologica del nosocomio di Cisanello per il grande lavoro profuso nei confronti di Irene sia da un punto di vista professionale che umano ed esterna il proprio grazie anche nei riguardi dell’associazione “Ridolina”, di cui Irene fa parte, per il continuo sostegno e conforto manifestato anche con uno striscione appeso all’ingresso
dell’ospedale pisano.
Sul fronte legale la famiglia, alla luce del quadro clinico di Irene, ha dato formale mandato al sottoscritto ed al Collega Avv. Federico Corti di procedere nelle sedi opportune al fine di far chiarezza circa eventuali responsabilità su quanto accorso alla medesima.”