Comics, secondo giorno tra eventi e cosplayer: scatta il piano anti assembramenti

Comics, secondo giorno tra eventi e cosplayer: scatta il piano anti assembramenti

Virginia Torriani

di Virginia Torriani

LUCCA - L'organizzazione logistica ha retto l'afflusso della giornata festiva fino al tardo pomeriggio; poi è scattato il piano anti assembramenti in alcune aree del centro storico.

Lucca Comics & Games, secondo giorno e primo vero banco di prova dell’evento. Prova superata a metà, perché nel tardo pomeriggio sono state fatte scattare le misure anti assembramento, chiudendo le vie di accesso a Piazza Napoleone e Piazza San Michele per consentire ai visitatori di defluire in sicurezza. Fino a quel momento non si erano verificati problemi: oltre ventimila gli ospiti muniti di biglietto, che, con la loro capacità di restare ordinatamente in coda per accedere a uno stand o a un evento, hanno confermato il proverbiale animo paziente e pacifico del cosiddetto popolo dei Comics, a cui si sono aggiunti i tanti che semplicemente amano sfilare per le vie cittadine nei propri panni da cosplayer, attirando così all’interno delle mura quasi altrettanti appassionati e curiosi.

Dalla salita del Caffè delle Mura, tradizionale punto di ritrovo del Festival, si è tornati ad avere una delle migliori prospettive per apprezzare la portata dell’evento. Il numero chiuso non ha spaventato i grandi affezionati della manifestazione: così, accanto a chi ha acquistato biglietti per tutti i giorni in programma, c’è chi è riuscito ad aggiudicarsene soltanto uno, ma si trattiene a Lucca fino al primo novembre, contento di calarsi nella festa in strada, e chi invece arriva in città appositamente per prendere parte ad essa.

Ospite d’onore della giornata, il giornalista e scrittore Roberto Saviano, che al teatro del Giglio ha presentato il suo libro di esordio nel graphic novel, “Sono Ancora Vivo”, edito da Bao Publishing.  Un’opera molto personale in cui Saviano si mette a nudo, raccontando la propria vita sotto scorta, affidando al disegno l’espressione del suo dolore più profondo, altrimenti inesprimibile.