La protesta del cinema contro l’obbligo della mascherina: “Misura discriminatoria”

La protesta del cinema contro l’obbligo della mascherina: “Misura discriminatoria”

Redazione

di Redazione

La proroga dell'obbligo della mascherina negli spettacoli al chiuso è una misura priva di senso e che lascia isolato, ancora una volta, il settore della cultura. E' la posizione di Simone Gialdini, gestore delle sale cinematografiche di Lucca e direttore generale Anec, l'associazione nazionale degli esercenti delle sale cinematografiche che si oppone al nuovo provvedimento del governo che obbliga ad indossare la mascherina ffp2 nei luoghi di cultura al chiuso fino al 15 giugno. Gialdini parla di discriminazione riferendosi al fatto che mentre negli ospedali e nelle rsa basterà indossare la mascherina chirurgica e nei supermercati, bar e ristoranti l'obbligo decade del tutto, cinema e teatri rimangono gli unici luoghi in cui il vincolo rimane stringente.

Gialdini  ritiene che quello del governo sia un segnale pericoloso perché discrimina  un settore che non ha ancora potuto iniziare un vero percorso di ripresa dall’inizio della pandemia.