Processo strage Viareggio, il Comune rinuncia ad essere parte civile

Processo strage Viareggio, il Comune rinuncia ad essere parte civile

Federico Conti

di Federico Conti

FIRENZE - Il Comune di Viareggio è fuori dal processo di Appello bis sulla strage del 29 giugno come parte civile. Lo ha comunicato nell'udienza di questa mattina a Firenze l'avvocato dell'ente Graziano Maffei spiegando che si tratta di "un atto dovuto". Rabbia e sdegno per la decisione da parte dei famigliari delle 32 vittime.

 

Il Comune di Viareggio da oggi non è più parte civile nel processo di Appello bis per la strage di Viareggio del 2009. E’ stato l’avvocato dell’ente Graziano Maffei – a domanda diretta della Corte – a comunicare la rinuncia alla comparizione come parte civile nell’udienza di lunedì mattina. La riscossione nel marzo scorso dei 200mila euro residui del maxi risarcimento da parte delle Assicurazioni Generali  ha comportato infatti il venir meno di ogni presupposto di un ulteriore azione di risarcimento.

Nel 2011 l’amministrazione comunale, all’epoca guidata dal sindaco Luca Lunardini, accettò la cifra di tre milioni di euro dalle compagnie assicurative. O meglio. Accettò 2 milioni e 800mila euro come rimborso del danno patrimoniale, restando ugualmente nel processo come parte civile dal punto di vista morale: dei 3 milioni totali, infatti, rifiutò quei 200mila euro.

In una lettera inviata al sindaco Giorgio Del Ghingaro venerdì scorso, l’avvocato Maffei ha spiegato i motivi tecnici della rinuncia ritenuta sostanzialmente obbligata. Un ulteriore permanenza nel processo come parte civile, secondo il parere fornito dal legale al sindaco, avrebbe potuto provocare una sentenza di estromissione da parte della Corte con conseguente condanna del Comune alle spese di giudizio.

Sdegnata la reazione dei famigliari delle vittime. “Stamani, in aula, mi sono vergognata” – è stato il primo commento di Daniela Rombi, madre di una delle 32 vittime e per anni presidente dell’associazione Il Mondo che Vorrei. Associazione che nei giorni scorsi in una lettera aperta aveva duramente attacco il sindaco per non aver comunicato ai famigliari l’inevitabile riscossione dell’ultima tranche dei risarcimenti e per l’assenza ripetuta in aula di un rappresentante dell’amministrazione comunale durante le ultime udienze a Firenze.