Spiagge, svolta vicina: deroga di un anno per le aste

Spiagge, svolta vicina: deroga di un anno per le aste

Federico Conti

di Federico Conti

Svolta in arrivo sul dossier spiagge che sta tenendo bloccato il Ddl Concorrenza al Senato. Il Governo ha proposto una mediazione in discussione adesso tra le forze politiche. Un anno in più per fare le gare e indennizzi per i balneari uscenti anche sui beni ammortizzati.

Sarà possibile rinviare le gare di un anno, fino al 31 dicembre 2024, e saranno previsti indennizzi per la perdita dell’avviamento, calcolati tenendo conto dei libri contabili o in base a una perizia giurata. È quanto prevede la proposta definitiva sulla dossier delle concessioni balneari messa a punto dal Vice ministro allo sviluppo economico Gilberto Pichetto e inviata ai gruppi parlamentari in vista della riunione di maggioranza convocata in Senato per sciogliere il nodo che tiene ingessato il ddl Concorrenza.

Su questa proposta in queste ore frenetiche si stanno confrontando le forze politiche di maggioranza per evitare il voto di fiducia paventato dal premier Mario Draghi sul testo iniziale di febbraio, bocciato dalle categorie.  Il rinvio di un anno delle aste varrebbe solo in presenza di ragioni tecniche che impediscano la procedura selettiva entro il 31 dicembre 2023, compresi i casi di contenziosi o difficoltà nell’espletare le gare stesse. In Versilia sono oltre 400 le concessioni. E i sindaci hanno già tutti dichiarato di non essere in grado di gestire così tante gare in così poco tempo. Resta la scadenza massima resta dicembre 2024, e fino a tale data le concessioni restano legittime.

L’indennizzo  al balneare che non si vede rinnovare la concessione – altro tema oggetto di scontro – sarà “a carico del concessionario subentrante” e calcolato non solo sui beni non ammortizzati – come previsto inizialmente – ma sul valore residuo dei beni immobili oggetto di investimenti, riconoscendo dunque il valore dell’impresa.

Il testo è atteso il 30 maggio in Senato. Se l’accordo regge, si sblocca l’impasse sul Ddl Concorrenza e l’infinita incertezza che da decenni attanaglia il sistema balneare.