Stroncato maxi giro di droga in Versilia: il Balena “hub” del clan camorristico

Stroncato maxi giro di droga in Versilia: il Balena “hub” del clan camorristico

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Stroncato un vasto giro di droga e riciclaggio in Versilia. Sgominata una banda criminale legata ai clan camorristici: tra i 14 arrestati c'' Vincenzo Saetta, capostipite del gruppo criminale attiva da molti anni a Viareggio.

14 arresti nella maxi retata contro lo spaccio di droga e il riciclaggio di denaro nero in Versilia. Quattro in carcere, cinque ai domiciliari e cinque con obbligo di dimora. Le indagini, coordinate dalla DDA di Firenze e condotte dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Lucca, hanno stroncato un sodalizio “di elevato spessore criminale” legato alla camorra attivo da molti anni a Viareggio che riforniva di droga tutta la Versilia. In carcere è finito il capo della banda, Vincenzo Saetta, già condannato per usura con l’aggravante del metodo mafioso. Una decina i soggetti perquisiti tra la costa e Firenze.

Cento carabinieri e 30 finanzieri sono stati coinvolti nell’operazione scattata all’alba di martedì, ribattezzata Golden Whale. Balena d’oro, sì perché una delle basi della banda criminale era proprio il celebre bagno Balena, simbolo della Passeggiata, uno dei più antichi d’Italia dove si incontravano per pianificare . Il gestore era molto vicino al clan camorristico. Ma va sottolineato che l’attuale proprietà del bagno – subentrata da poche settimane – è del tutto estranea ai fatti dell’inchiesta. Altro base la pizzeria Spacca Napoli – che sorge a poca distanza dal lungomare – utilizzato come centro di confezionamento della sostanza. Intestata ad un prestanome del clan Saetta, è chiusa da poco tempo.

Le indagini sono partite a marzo del 2021 per fare luce sul gruppo criminale di origini campane operante tra Napoli e la provincia di Lucca. Un gruppo gestito in modo “imprenditoriale” – spiegano gli investigatori. Acquistavano all’ingrosso considerevoli partite di cocaina e hashish da esponenti dei clan camorristici napoletani, per poi confezionarla e distribuirla ai mediatori della Versilia, i quali a loro volta provvedevano a darla ai pusher per lo smercio al dettaglio a innumerevoli clienti.

In pochi mesi riuscivano a diffondere diversi kili di droga, grazie anche a calcolate accortezze. Come il ricorso ad autovetture sempre diverse per gli spostamenti e a persone insospettabili per la distribuzione oltre a riunirsi solo negli orari di chiusura della pizzeria per preparare le dosi.