Marmettola, altolà di Massarosa: “Qui solo sottoprodotti, non rifiuti”

Marmettola, altolà di Massarosa: “Qui solo sottoprodotti, non rifiuti”

Federico Conti

di Federico Conti

MASSAROSA - La cava del Brentino a Massarosa, al confine con Viareggio, è uno dei siti individuati come possibile soluzione all'emergenza marmettola. Da alcune settimane infatti la discarica di Scarlino - ormai esaurite le quote di riempimento - non riceve più gli scarti della lavorazione del marmo delle aziende del marmo del distretto apuoversiliese.  

Un sos lanciato da industrie e artigiani del lapideo. Le amministrazioni comunali, provinciali e la Regione stanno cercando urgentemente una soluzione insieme alle associazioni di categoria. Ma la sindaca di Massarosa Simona Barsotti pone un chiaro altolà allo stoccaggio di marmettola al Brentino. Dove finirebbero fino a 170mila tonnellate l’anno.

Scarti di lavorazione sì ma rifiuti speciali no. E questo è il punto fondamentale: la corretta identificazione della marmettola o come rifiuto o come sottoprodotto. Una distinzione fondamentale per stabilirne la destinazione. Un no netto è arrivato dagli ambientalisti di Italia Nostra che ricordano come quel territorio abbia già subito il sotterramento abusivo di Keu, i fanghi della lavorazione delle concerie, sul quale è aperta un inchiesta.