Strage di Viareggio, 14 anni dopo: dolore, memoria e lotta per la sicurezza ferroviaria

Strage di Viareggio, 14 anni dopo: dolore, memoria e lotta per la sicurezza ferroviaria

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Memoria e commozione giovedì sera per le strade di Viareggio in occasione delle celebrazioni del 14esimo anniversario del disastro ferroviario. La rabbia e il rammarico per i ritardi processuali manifestati al mattino a Firenze, hanno lasciato spazio al ricordo, al dolore e alla lotta per un sistema ferroviario più sicuro.


In migliaia hanno sfilato per le strade di Viareggio per commemorare il 14esimo anniversario del disastro ferroviario del 29 giugno 2009 costato la vita a 32 persone. Il corteo quest’anno è partito dalla stazione dove si sono tenuti i primi interventi: testimonianze di ferrovieri e sindacalisti che hanno denunciato a tutt’oggi la scarsa attenzione sul tema della sicurezza sui binari.

A sfilare insieme ai famigliari delle vittime e a tantissimi cittadini, viareggini e non, anche i rappresentanti delle istituzioni locali: Comune di Viareggio, con il vice sindaco Valter Alberici e gran parte della giunta, i Comuni della Versilia, la Provincia di Lucca e la Regione Toscana con l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli che ribadito l’impegno ad introdurre in Toscana i detentori antisvio per i treni merci.

Il corteo ha attraversato la città, proseguendo sulla Passeggiata dove – tra saracinesche abbassate e lunghi silenzi – molti turisti hanno applaudito il passaggio dei famigliari in omaggio alle vittime. Alla Croce Verde, nei luoghi martoriati dal fuoco quella notte, è stata deposta una corona in omaggio alle vittime, ai morti sul lavoro e sulle strade di Viareggio degli ultimi anni. Il fiume di persone ha raggiunto infine la Casina dei Ricordi e il parco di via Ponchielli dove sono intervenuti i rappresentanti dei comitati delle grandi stragi italiane. Fino alle 23.48 quando, come un rito che si ripete ogni anno, sono stati letti i nomi delle 32 vittime, pronunciati dagli studenti del liceo scientifico. Ragazze e ragazzi che quella notte erano piccoli e ignari bambini i quali oggi si sono fatti carico dell’onere della memoria di una città intera.