Giù 15 alberi sul viale di Villa Cavanis: ma resterà una strada alberata

Giù 15 alberi sul viale di Villa Cavanis: ma resterà una strada alberata

Federico Conti

di Federico Conti

CAMAIORE - Addio ai cari vecchi pini della strada di accesso alla storica Villa Borbone Le Pianore: 13 pini e due cipressi saranno a breve abbattuti. Ma quello resterà un viale alberato: saranno piantati 30 nuovi cipressi "a duplice filar"

Sono partiti martedì mattina i lavori di abbattimento dei pini di Via Nostra Signora a Capezzano Pianore, nel tratto di strada che da via Sarzanese conduce al complesso della storica Villa Borbone delle Pianore, nella zona del “Cavanis”.

Una decisione che l’amministrazione comunale ha definito “sofferta e obbligata”: si tratta infatti di alberi ormai purtroppo irrimediabilmente compromessi nel tempo nella loro staticità. Il viale alberato che conduce alla Villa è composto da cinque cipressi e tredici pini domestici. Questi ultimi sono tutti stati classificati in categoria D, ovvero di estrema propensione al cedimento, nell’ultimo censimento del patrimonio arboreo fatto dal Comune. Radici danneggiate, poco spazio a bordo strada, dimensioni sproporzionate rispetto alla strada e alle abitazioni vicine. Anche due cipressi saranno abbattuti.  I lavori proseguiranno per diversi giorni. I pini non torneranno più su quella strada. Ma questo resterà un viale alberato.

Dopo l’abbattimento infatti saranno messe a dimora 30 nuove piante di cipresso disposti su entrambi i lati della strada. A conti fatti ne saranno piantate il doppio di quelle abbattute. Il duplice filare di cipressi oltre ad annullare qualsiasi tipo di pericolo, evocherà un fascino storico non indifferente, impreziosendo il contesto ambientale e conferendo ordine, proporzioni ed eleganza al paesaggio circostante alla Villa storica.

“È sempre triste dover abbattere alberi, soprattutto se storici e ormai inseriti nell’immaginario paesaggistico comune – commenta il Sindaco Marcello Pierucci . L’Amministrazione Comunale, però, non può permettere che esista un rischio tanto elevato e pregiudizievole per la sicurezza dei cittadini.”