Maltempo, Coldiretti: “Produzioni a rischio per i cambiamenti climatici”

Maltempo, Coldiretti: “Produzioni a rischio per i cambiamenti climatici”

Redazione

di Redazione

FIRENZE - In Toscana un cittadino su 3 vive in aree a rischio alluvione con il rischio idrulico che, soprattutto in questo autunno, si sta affiancando a quello della perdita delle coltvazioni. Per Coldiretti servono investimenti immediati

La prima perturbazione di novembre con forti piogge e vento mette in apprensione un toscano su tre che vive in aree a rischio alluvioni ed allagamenti. In pratica1,2 milioni di cittadini sono residenti in zone a pericolosità elevata e media. Pistoia ha la percentuale più alta di famiglie che abitano in aree allagabili (13,2%), Pisa è invece la provincia con la maggiore estensione di superfici (11,2%) . A dirlo è Coldiretti Toscana in riferimento alla nuova ondata di maltempo che ha fatto scattare l’allerta arancione per rischio idraulico nel nord della regione. Le precipitazioni abbondanti di queste settimane e la sequenza di eventi estremi che si sono susseguiti mettono a nudo la grande fragilità di un territorio dove il 100% dei comuni sono a rischio idrogeologico.
Il maltempo arriva dopo un ottobre caratterizzato da temperature superiori alla media, situazione inedita che ha mandato in tilt le campagne dove le raffiche di vento e pioggia hanno fatto cadere le olive ancora prima di poterle raccogliere mentre nei frutteti si teme per mele e pere che sono in piena fase di raccolta e per le produzioni di cachi e kiwi dove una grandinata può devastare il lavoro di un intero anno. Le conseguenze dei cambiamenti climatici si sono tradotte in un taglio molto significativo di produzioni come vino (-25%), olio (-20%), pere (-70%), susine (-30%), meloni (-50%), frumento (-10%), pomodoro (-10%) ma anche delle varietà primaverili di miele (90%), latte (-15%) e uova (-10%) ed autunnali come le castagne (-50%) che sono un pilastro delle economia di montagna. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – continua Coldiretti Toscana – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude Coldiretti Toscana – investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.