Due pietre d’inciampo per il Giorno della Memoria

Due pietre d’inciampo per il Giorno della Memoria

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Viareggio - Per celebrare il Giorno della Memoria, Viareggio ha voluto ricordare la deportazione di Janette Levi e di Umberto Boni con il posizionamento delle opere dello scultore tedesco Gunter Demning in piazza Viani e di fronte al Gran Caffè Margherita

Due pietre d’inciampo, due storie di deportazione diverse tra loro, una politica, l’altra raziale, ma entrambe testimonianza di un periodo storico tra i più bui dell’età moderna.

Viareggio ha voluto celebrare così il Giorno della Memoria, con la posa delle due mattonelle dorate, ideate nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demning per ricordare i nomi di chi venne deportato nei campi di concentramento nazisti.

La prima pietra è stata intitolata a Janette Levi “Giannetta”, ebrea che fu deportata ad Auschwitz ed è stata posizionata in piazza Viani, dove era solita incontrarsi con le amiche.

La seconda di fronte al Caffè Margherita per ricordare il giornalista Umberto Boni, detto “Cravache”, frusta, pseudonimo con cui firmava i suoi articoli critici contro il regime, attività che gli costò l’incarcerazione e l’istradazione nel campo di Mauthausen.

Un giorno della memoria che quest’anno ricorre in un momento storico particolarmente complicato con la guerra in medioriente che sta riproponendo scenari inquietanti.

La mattinata è proseguita con il convegno al Teatro Eden alla presenza degli studenti degli istituti superiori di Viareggio.

Le celebrazioni sono state anticipate di un giorno per dare modo alla comunità ebraica di celebrare lo Shabbat.