Greenpeace: “Nel rio Frizzone inquinamento da Pfas”

Greenpeace: “Nel rio Frizzone inquinamento da Pfas”

Redazione

di Redazione

PIANA DI LUCCA - Anche nel rio Frizzone di Porcari è presente l'inquinamento da Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche note come inquinanti eterni, perchè di difficile scomposizione, e pericolose per la salute dell'uomo. Lo rivela uno studio effettuato da Greenpeace nel gennaio di quest'anno sui corsi d'acqua che attraversano alcuni distretti produttivi della Toscana.

L’inquinamento da Pfas era già stato accertato in distretti come quello conciario, tessile e florovivaistico: a questo adesso si aggiungono anche quelli del cuoio e della carta. Quest’ultimo in particolare, si legge nel rapporto di Greenpeace, è noto per utilizzare i Pfas in alcune fasi produttive.
Greenpeace ha effettuato i rilievi del rio Frizzone a monte e a valle del depuratore Acquapur, nel comune di Porcari. Se a monte la quantità rilevata di Pfas non è elevata, altrettanto non si può dire a valle, dove risulta di 107 nanogrammi al litro circa 9 volte superiore rispetto al campione prelevato nello stesso fiume a monte dello scarico del depuratore.
A fronte di questo risultato, Greenpeace chiede alla Regione di condurre approfondite indagini nel distretto cartario, per individuare tutte le fonti inquinanti e bloccarle.
Più in generale, sui distretti produttivi toscani esaminati, gli ambientalisti chiedono alla Regione di farsi promotrice di un piano di riconversione industriale dei processi produttivi responsabili dell’immissione di Pfas nellʼambiente e di avviare indagini capillari volte a ricercare l’eventuale presenza di Pfas nelle acque potabili.