“Non prendertela sul personale” al via la campagna contro la violenza in corsia

“Non prendertela sul personale” al via la campagna contro la violenza in corsia

Redazione

di Redazione

LUCCA - Dopo le numerosissime aggressioni subite l'ordine degli infermieri sta portando avanti da mesi un lavoro si sensibilizzazione della cittadinanza per aprore uno squarcio sul carico di lavoro in corsia e creare una giusta collaborazione fra operatori e pazienti

“Non prendertela sul personale” è il titolo della campagna di sensibilizzazione contro la violenza in corsia che l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Lucca lancerà nei prossimi giorni. L’obiettivo è aiutare a comprendere il lavoro che gli infermieri svolgono a servizio della comunità, nonostante i problemi che affliggono la categoria, a partire dalla carenza di personale.
L’intento è anche quello di far riflettere sulla figura dell’infermiere e sul contesto in cui opera, per a creare uno spirito di collaborazione e reciproca comprensione con i pazienti.
La campagna è il punto culminante di un percorso che ha proposto agli iscritti dell’ordine un corso di tecniche di autodifesa, con esercitazioni pratiche per la prevenzione dello scontro fisico grazie alla preparazione fisica e psicologica lavorando su calma, controllo delle emozioni, lucidità mentale).Per l’Osservatorio regionale su 55mila operatori del servizio sanitario, in tutto il 2020 furono registrate 752 aggressionisalite addirittura a 1027 soltanto nei primi sei mesi del 2023.
Nel 2022, in Italia, i casi di violenze, aggressioni e minacce nei confronti del personale sanitario accertati da INAIL sono stati 2.243, in aumento del 14% rispetto all’anno precedente. L’Osservatorio nazionale istituito dal Ministero della Salute segnala che nel 2022 le aggressioni a operatori sanitari sull’intero territorio nazionale sono state oltre 16mila, per un totale di circa 18mila operatori coinvolti.
La vittima tipo è una donna di età compresa tra 51 e 60 anni che lavora come operatore sociosanitario o infermiera in una struttura ospedaliera o in una Rsa, prevalentemente in ambito psichiatrico o dell’emergenza/urgenza che subisce violenza fisica, con pugni o calci.