Autovelox via al censimento ma i dubbi sull’omologazione restano

Autovelox via al censimento ma i dubbi sull’omologazione restano

Redazione

di Redazione

Roma - Il ministero dei Trasporti ha diramato oggi un decreto con cui “avvia” il censimento degli autovelox sul territorio nazionale. Ma non è chiaro se così potrà essere superata la diatriba che dal 2024 tiene bloccati di fatto i sistemi di rilevazione della velocità

Parte ufficialmente da oggi il censimento dei “dispositivi per l’accertamento della violazione dei limiti di velocità”. Si tratta di una sorta di “anagrafe” degli autovelox di tutto il paese. Il Ministero dei Trasporti ha attivato infatti tramite decreto una piattaforma telematica su cui, entro 60 giorni, dovranno essere comunicati i dati degli strumenti. Il provvedimento precisa, al comma 2 che, “La comunicazione dei dati da parte delle
amministrazioni e degli enti competenti è condizione necessaria per il legittimo utilizzo dei dispositivi a cui si riferisce la comunicazione”. Un capoverso su cui sono già puntati tutti i riflettori dopo la diatriba legale che ormai da metà del 2024 tiene di fatto bloccato l’utilizzo degli autovelox. La disputa, lo ricordiamo, riguarda la differenza tra “omologazione” e “approvazione” e ha fatto letteralmente fioccare in tutto il paese i ricorsi sulle multe per eccesso di velocità, tanto da spingere molte amministrazioni a mettere in cantina i dispositivi. Chissà se il nuovo decreto sarà sufficiente a farli rispolverare e rimetterli su strada autovelox. Secondo gli addetti ai lavori però, per adempiere all’articolo 142 del Codice della Strada che impone l’uso di apparecchiature «debitamente omologate», potrebbe volerci qualcosa di più.