Strage di Viareggio, ecco perché la riduzione della pena è stata minima

Strage di Viareggio, ecco perché la riduzione della pena è stata minima

Cinzia Chiappini

di Cinzia Chiappini

Viareggio - Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza con cui lo scorso 27 maggio 2025 la Corte di Appello di Firenze ha quantificato la riduzione della pena per le persone condannate per la Strage di Viareggio. Da oggi decorrono i 45 giorni di tempo per il ricorso in cassazione.

Pur essendo state riconosciute le attenuanti generiche, la riduzione della pena è stata quella minima perché la “tutela dell’attività economica non può prevalere sulla tutela della vita delle persone” e perché il risarcimento del danno “a una così vasta platea di danneggiati” è arrivato “in forma tardiva e da un soggetto terzo”. Sono questi i passaggi fondamentali delle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 27 maggio la Corte di Appello di Firenze ha quantificato nel minimo previsto dalla legge la riduzione della pena concessa per il riconoscimento delle attenuanti generiche ai condannati della Strage di Viareggio. Con quel pronunciamento la corte aveva confermato la condanna a cinque anni per Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Fs e Rfi, e a tutti gli altri 11 imputati nel processo d’appello ter per la tragedia del 29 giugno 2009, nel quale morirono 32 persone. Nel definire il quantum i giudici avevano optato per la riduzione minima, quella di 1/9 della pena, proprio per le ragioni messe nero su bianco nelle motivazioni pubblicate oggi. Scattano dunque proprio oggi i 45 giorni di tempo per la presentazione del ricorso da parte dei condannati, ricorso che è già stato ampiamente annunciato lo scorso maggio subito dopo la sentenza.