Umberto Prencipe, tra modernità e tradizione

Umberto Prencipe, tra modernità e tradizione

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - Fino al 22 giugno prossimo è possibile visitare la mostra dedicata al grande pittore ed incisore del ‘900, che ha vissuto e tratto ispirazione anche dalla città di Lucca e dalla Versilia.

Pittore e incisore incredibilmente produttivo, Umberto Prencipe attraversa in maniera autonoma la prima metà del novecento con il suo linguaggio lirico ed intimista, aperto a soluzioni contemporanee ma allo stesso tempo saldamente ancorato nella cultura romantica e simbolista. All’opera dell’artista, ed in particolare alla sua produzione toscana, la Fondazione Ragghianti ha organizzato in collaborazione con gli archivi Prencipe e dell’ottocento romano, la mostra “Umberto Prencipe in Toscana, tra modernità e tradizione. Curata da Teresa Sacchi Ladispoto e Sabrina Spinazzè, l’esposizione è dedicata alla produzione toscana dell’artista e al suo rapporto con il paesaggio e la scena culturale della lucchesia e della Toscana nella prima metà del ‘900. L’esposizione conta più di 100 opere disposte in 9 sezioni ed è arricchita dai dipinti donati alla Fondazione proprio dalla figlia dell’artista Giovanna. La mostra mette in risalto il fecondo rapporto tra Prencipe e la nostra regione, in particolare la città di Lucca e la Versilia dove, dal 1914 e il ‘21 risiederà stabilmente insegnando incisione nell’Istituto di belle arti. Una particolare sezione è dedicata alle amicizie toscane, contatti che risulteranno fondamentali per l’opera di Prencipe, in particolare con gli artisti post Macchiaioli come Moses Levi e Giuseppe Viner.