Girotondo per salvare il Procinto; “Ma le cave sono già state ridotte”

Girotondo per salvare il Procinto; “Ma le cave sono già state ridotte”

Redazione

di Redazione

STAZZEMA - Centinaia di persone - un migliaio secondo gli organizzatori - si sono strette in girotondo per difendere il monte Procinto dal rischio di nuovi siti di estrazione del marmo. La mobilitazione ambientalista è scattata nella giornata di domenica lanciato dal movimento "Salviamo le Alpi Apuane".

Tutti uniti mano nella mano in girotondo hanno abbracciato e circondato la montagna, che assume la familiari forma a panettone.

Nel mirino dei manifestanti, il piano di attuazione di bacino del Comune di Stazzema, dove è stato proposto inizialmente un ampliamento del territorio di escavazione di oltre 28 ettari proprio sul bacino Ficaio, nella zona del Procinto.  Secondo i manifestanti, il piano è inaccettabile in quanto devasterebbe una zona di alto valore naturalistico, da valorizzare in chiave turistica, agricola e artigianale.

A rispondere a distanza di pochi giorni è il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, che parla di una manifestazione tardiva, arrivata dopo che l’amministrazione comunale attraverso Conferenza dei servizi, ha già drasticamente ridotto le nuove aree per l’estrazione del marmo.

Non si parla più di 28 ettari ma di appena 5,34 ettari. E’ stato il Parco infatti dopo l’adozione del piano a presentare osservazioni, in particolare sull’incidenza ambientale, ridimensionando sensibilmente il nuovo perimetro da destinare a nuove cave di marmo.

“Curioso che si sia manifestato quando il piano era già stato profondamente rivisto” – commenta Verona, che nei giorni scorsi aveva incontrato anche i vertici regionali di Legambiente. “L’escavazione del marmo è un’attività secolare sulle Apuane che va verso un equilibrio: adesso ha regole più stringenti che prevedono anche compensazioni ambientali. Resta impattante, ma l’attenzione per il paesaggio oggi è molto più alta”.