Le prime impressioni di “Don Paolo” Giulietti

Le prime impressioni di “Don Paolo” Giulietti

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - Non perde tempo il neo Arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti e all'indomani della grande giornata di festa culminata con la cerimonia di insediamento in San Martino, convoca gli organi di stampa locali per una chiacchierata utile a conoscere meglio il "Pellegrino" venuto a succedere a Mons. Italo Castellani alla guida della diocesi lucchese.

Una chiacchierata a 360 gradi che ha dato risposta a molte delle domande che si sono succedute dal giorno della sua nomina a quello del suo insediamento. Intanto la curiosità riguardo al pellegrinaggio che lo ha portato in Cattedrale. Don Paolo – così è abituato a farsi chiamare – è partito da Perugia 6 giorni fa percorrendo le tappe canoniche lungo la via Francigena. Un modo per riflettere su ciò a cui stava andando incontro ma anche per verificare la fruibilità della strada per i pellegrini. E su questo punto l’Arcivescovo è stato chiaro: molto c’è ancora da fare insieme alle comunità locali, soprattutto per recuperare il significato del pellegrinaggio sulla Francigena, dato che sono pochi i pellegrini che, percorrendola, arrivano effettivamente a Roma. Un cammino che è diventato, secondo l’Arcivescovo, troppo turistico e troppo poco legato alla fede.  Spaziando su temi di più ampio respiro l’attenzione è stata posta sulla questione delle migrazioni, su cui l’Arcivescovo ha una visione ben chiara.

Per quanto riguarda il contatto con il territorio della Diocesi, Don Paolo inizierà da subito una serie di incontri in tutte le varie zone pastorali, per approfondire la conoscenza di un territorio così variegato, come quello della provincia di Lucca.